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LE ASSEMBLEE DI DIO IN ITALIA

l’evangelo giunse a Santa Croce Camerina nell'anno 1932, quando un fedele di Vittoria parlò di Cristo al Sindaco Emmolo. Le parole pronunciate fecero leva sul cuore del sindaco il quale invitò quel giovane di Vittoria a condividere quel lieto messaggio con altre persone. Mise a disposizione una sua  casetta nel Viale della Repubblica e invitò alla riunione tutte le persone più in vista del paese, senza esclusione per il parroco della chiesa di San Giovanni: quella fu la prima riunione ufficiale tenutasi a Santa Croce Camerina. Dopo quella prima riunione se ne tennero molte altre e la partecipazione alle riunioni cresceva di volta in volta. Ben presto si dovette prendere in affitto un locale più capiente in via Oliva n.28. Tale crescita comportò la necessità di avere sul posto un pastore che si prendesse cura della comunità in maniera diretta e vicina. In quel periodo si trovava a Vittoria il fratello Giuseppe Costa proveniente da Messina, fu lui incaricato di curare la comunità. Il primo servizio di battesimi si tenne nell’ Ottobre del 1932 lungo la spiaggia di Punta Secca. Fra i battezzanti si ricordi il fratello Antonino Emmolo che in seguito fu pastore della comunità e la moglie. All’inizio dell’ anno 1933 il numero dei fedeli superava le cinquanta unità, il 23 Febbraio dello stesso anno il Signore battezzò nello Spirito Santo una sorella, il 24 Febbraio un fratello, il 25 Febbraio una sorella e il 26 Febbraio cinque anime scesero nelle acque battesimali.
L’inizio così splendido fu ben presto oscurato da un avvenimento che turbò i credenti: molti lasciarono la comunità e ivi si contarono poco più di venti fedeli.
Il fratello Costa continuò a curare la comunità fino al 1935 quando, per motivi di famiglia, dovette lasciare il paese.A prendersi cura della comunità furono dei fratelli di Vittoria, che col tempo lasciarono la cura della chiesa al fratello Antonio Emmolo. Per circa dieci anni le riunioni si tennero nelle case o nelle campagne dei fedeli ma sempre di nascosto a motivo della persecuzione. Una sorella racconta di aver subito sette processi e di aver trascorso tre giorni nel carcere di Ragusa a motivo dell’ evangelo. Anche il fratello Antonio Emmolo subì diversi processi che ringraziando il Signore si conclusero sempre in assoluzione. Questi spiacevoli eventi  non segnarono la fine della comunità, anzi i fedeli cominciarono a sentire l’obbligo di glorificare ancor più il Signore e col passare del tempo, vista la continua crescita della comunità, cominciarono a sentire l’esigenza di avere un nuovo locale di culto non più in affitto ma di proprietà: la nuova chiesa infatti fu costruita in via balilla n.52nell’anno 1959.
Passarono gli anni e il fratello Emmolo, ormai anziano e in gravi condizioni fisiche, non poté più prendersi cura della comunità come faceva prima.
Così l’ 8 Aprile 1983 si tenne un’assemblea di Chiesa presieduta dal fratello Giovanni Scribano, pastore delle comunità di Comiso e di Ragusa e membro del comitato di zona, che insieme ai fedeli decise di affidare la cura della comunità temporaneamente ai pastori delle comunità locali.
Il 20 Maggio 1983, dopo la morte del fratello Emmolo, venne affidata la conduzione  della comunità al fratello Davide Salerno che era già pastore della comunità di Modica. Fin da subito il Signore benedì i fedeli e la comunità cominciò a crescere gradualmente. Furono avviate delle attività tra cui la scuola domenicale curata da cinque fedeli. Oggi la comunità di Santa Croce Camerina conta circa cinquanta membri comunicanti, molti dei quali sono  impegnati in diverse attività: tra cui il coro, il servizio di video ripresa e il giornalino.

Le Chiese Cristiane Evangeliche "Assemblee di Dio in Italia" (A.D.I.) sono una emanazione diretta di quel movimento di risveglio, nato contemporaneamente ed indipendentemente nel principio del secolo scorso in diversi paesi del mondo; quando, cristiani di diversa denominazione si riunirono nella ricerca della potenza dall'alto e ricevettero il battesimo nello Spirito Santo con la manifestazione della "glossolalia", o parlare in altre lingue, come era avvenuto il giorno della Pentecoste e come si era ripetuto all'inizio di ogni risveglio religioso. Questi credenti, infiammati dalla potenza di Dio, divennero dei ferventi testimoni del messaggio evangelico, che includeva oltre alla salvezza per fede in Gesù Cristo, anche la guarigione del corpo per la medesima fede ed il Battesimo nello Spirito Santo, come esperienza susseguente alla nuova nascita, con la manifestazione del segno scritturale delle lingue. Dal punto di vista storico, il movimento italiano, deve ricollegarsi al grande risveglio evangelico di Los Angeles nel 1906, dal quale il messaggio pentecostale si sparse rapidamente in tutti gli stati dell'Unione e raggiunse a Chicago un gruppo di evangelici italiani, che ben presto organizzarono una loro comunità. Da questa chiesa italiana partì verso la fine del 1908 Giacomo Lombardi, un fedele servitore di Dio, senza alcuna istruzione o preparazione teologica, tranne quella donatagli dal fuoco dello Spirito Santo e dalla passione per i perduti. Egli fondò alcune piccole comunità a Roma, in Liguria ed in Abruzzo. Negli anni seguenti, come conseguenza della fedele testimonianza di altri immigrati tornati in Italia, si costituirono chiese e gruppi. Gli anni che vanno dal 1935 al 1944 segnano il periodo di una grande persecuzione, durante il quale vennero arrestati in massa credenti trovati a celebrare il culto a Dio, in case private o in campagna, con conseguenti condanne al confino di polizia o al carcere. Ma questo difficile periodo non distrusse l'opera compiuta e dopo gli eventi bellici, appena fu possibile riprendere i contatti tra le esistenti comunità, si scoperse che la repressione non aveva dissipato alcuna chiesa ma, anzi, se ne erano formate di nuove, come risultato della fedele testimonianza degli esiliati. Terminato il periodo clandestino, con la riacquistata libertà, il movimento pentecostale continuò l'opera alla quale il Signore l'aveva chiamato e si sviluppò una spontanea, zelante nuova attività di evangelizzazione, generosamente incoraggiata dalla fratellanza italiana degli Stati Uniti, la maggior parte della quale si era costituita come "Chiese Cristiane del Nord America". Sorsero, pertanto, nuove chiese e gruppi sparsi un po' dovunque e questo risveglio evangelico produsse una recrudescenza della persecuzione alimentata da vecchi pregiudizi ed avversioni nei confronti del movimento pentecostale. I conduttori delle chiese d'Italia, allora, riunitisi in Assemblea Generale nel 1947, prendendo atto di questa nuova situazione di intolleranza, si decisero e chiesero il riconoscimento giuridico del movimento per poter svolgere in tutta libertà 'le attività di culto e l'opera di propagazione in Italia del messaggio di "Tutto l'Evangelo". Le autorità governative richiesero, allora, un atto dichiarativo che doveva essere emesso da una associazione di chiese consorelle giuridicamente riconosciute in altre importanti nazioni, che avrebbe garantito la serietà e gli intenti del movimento italiano, onde far cessare ogni intolleranza e spianare la via al riconoscimento giuridico, pertanto fu chiesto tale attestato alla "Chiesa Cristiana del Nord America", che però essendo all'epoca soltanto un'associazione di fatto non potè emettere il documento e consigliò di provvedere in qualsiasi altra maniera. Spontaneamente, allora, le "Assemblee di Dio in U.S.A.", organizzazione di chiese consorelle giuridicamente riconosciute in tutti gli Stati dell'Unione, offerse la propria collaborazione ed interessamento sottoscrivendo il documento necessario che, riconoscendo il movimento italiano, ne garantiva la più assoluta autonomia. Questo ha messo in grado le "Assemblee di Dio in Italia" di ottenere il riconoscimento giuridico con D.P.R. 5 dicembre 1959 n. 1349 e quindi di poter esercitare liberamente il culto pubblico e privato nonché l'opera di evangelizzazione.

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